
Dal 7 al 9 novembre, per tre giorni le piazze di Bologna si sono trasformate in un grande villaggio a cielo aperto dedicato ai sapori della tradizione italiana. Il Villaggio Coldiretti ha portato nella città “del buon mangiare” produttori da tutta Italia, stand gastronomici, laboratori del gusto e momenti di incontro con chef e artigiani del cibo, offrendo a cittadini e visitatori l’occasione di scoprire e acquistare prodotti a km zero direttamente dai contadini.
LA SICUREZZA E’ LA FORZA DEL NOSTRO CIBO.
Sotto questo titolo, la Coldiretti in un format che porterà il villaggio in diversi capoluoghi italiani, ha individuato un settore espositivo dove le Forze Armate e Servizi dello Stato incontrano i cittadini. Il patrimonio inestimabile di biodiversità nell’agricoltura, zootecnia e lavorazioni dei prodotti con capacità uniche al mondo, prodotte dalla storia di precisi ambiti regionali e culturali, non potrebbe oggi essere degnamente protetto se non per la presenza di Servizi di tutela, vigilanza e controllo con personale e mezzi allo stato dell’arte.

L’aeronautica Militare era presente con il proprio SERVIZIO METEOROLOGICO, strumento informativo di cui tutti ormai usufruiscono quotidianamente, che aiuta ed ottimizza la gestione del lavoro, in particolare negli ambienti aperti, ma anche il tempo libero. Al fianco di A.M. anche Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri, Carabinieri per la Biodiversità, Polizia di Stato, Ispettorato Centrale Repressione Frodi e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
La storia del Servizio Meteorologico Nazionale, passa per il drammatico contesto della Prima Guerra Mondiale, dove la messa a punto delle prime tecnologie che permettevano reali vantaggi sul campo, divenne essenziale. Le osservazioni e le previsioni aeree e terrestri assunsero allora una grande importanza.
Fondamentale fu il Regio Decreto n° 3165 del 30 Dicembre 1923 “Riordinamento dei Servizi di Meteorologia e Geofisica” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n°36 del 12 febbraio 1924) attraverso il quale: furono soppressi alcuni osservatori meteorologici e geodinamici; il Regio Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica prese il nome di Regio Ufficio di Meteorologia e di Geofisica e gli osservatori meteorologici e geodinamici presero il nome di Regi Osservatori Geofisici; i ruoli organici dell’Ufficio centrale, degli osservatori geodinamici e di quelli di montagna presero il nome di ruolo organico del personale addetto ai servizi di meteorologia e geofisica.
In virtù di questo decreto e della nascita nello stesso anno dell’Aeronautica Militare, al giorno d’oggi sul simbolo del Servizio Meteorologico compare l’anno 1923. In quel periodo il Regio Ufficio di Meteorologia, con il Regio Decreto n° 1431 del 2 Luglio 1925 tutt’ora in vigore, fu riorganizzato su base interministeriale, come Servizio Meteorologico Nazionale “Ufficio Presagi” alle dipendenze del Commissariato per l’Aeronautica. Il decreto del 1925 trasferì l’Ufficio Presagi al Commissariato. L’Ufficio assorbì la Sezione Aerologica della Direzione Superiore del Genio e delle costruzioni Aeronautiche ed ebbe come direttore il prof. Filippo Eredia. Nel 1930 il Servizio Meteorologico fu inserito nel Ministero della Guerra e nel 1931 fu trasferito nel nuovo complesso edilizio di Palazzo Aeronautica. Il personale già in attività era civile, ma quello neoassunto era arruolato mediante concorso per la carriera militare.
Dopo varie vicissitudini, tra il 1934 ed il 1938, il Servizio assunse una connotazione unitaria nell’ambito della Regia Aeronautica e fu inserito nell’Ufficio Centrale Telecomunicazioni Assistenza al Volo. Fino alla fine del 1938 il personale facente parte del Servizio Meteorologico era civile; la legge n°900 del 19 Maggio 1939 diede il via agli arruolamenti. I vincitori del primo concorso per Ufficiali presero servizio nel luglio del 1940. Il 28 Agosto 1942 con il Regio Decreto n° 1318 l’Ufficio Centrale Telecomunicazioni Assistenza al Volo divenne Ispettorato Telecomunicazioni e Assistenza al Volo, I.T.A.V., in seno al quale operava la parte centrale del Servizio Meteorologico. La componente periferica era costituita da Uffici Meteorologici Regionali C.M.R., Osservatori Scientifici Sperimentali di Meteorologia Aeronautica O.S.S.M.A., Uffici Meteorologici Aeroportuali, U.M.A., Stazioni Meteorologiche e Posti di Informazioni Meteorologiche P.I.M.. Nel 1978 i centri tecnici operativi del Servizio sono stati riuniti in un unico Ente centrale: il Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica, C.N.M.C.A., con sede dapprima in Roma e poi in Pratica di Mare. Nel 1950, con la ratifica da parte italiana dell’adesione all’Organizzazione Meteorologica Mondiale, OMM, con la legge 1237 del 21 novembre, si ufficializzò il ruolo centrale del Servizio, ribadito successivamente dai Decreti della Presidenza della Repubblica n. 484 del 27 luglio 1981 e n°556 del 25 Ottobre 1999, che hanno stabilito la competenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica “a presiedere l’alta direzione tecnica, operativa e di controllo dell’intero Servizio Meteorologico”.
(Ufficio Generale Aviazione Militare e Meteorologia)
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