A 5311 Nave Scuola PALINURO

default
di Carlo A.G. Tripodi – foto dell’autore e MMI

Tra le occasioni di incontro con la Marina Militare Italiana non poteva mancare una visita alla Nave Scuola PALINURO a Napoli per le celebrazioni della Festa della Marina.

La Nave Scuola PALINURO appartiene al naviglio della MMI ed è annoverata fra le unità più antiche e storicamente legate alle tradizioni e alla cultura marinaresca nazionali. Le forme caratteristiche dello scafo, arricchite con preziosi fregi, le manovre manuali e lo sviluppi delle alberate definiscono un canone estetico universalmente riconosciuto tra le sue più preziose eccellenze che la Marina preserva.

Dal punto di vista tecnico-navale il PALINURO è costruito secondo lo schema classico della “nave goletta” ovvero un bastimento fornito di tre alberi leggermente inclinati verso poppa e un bompresso, ossia l’albero inclinato, sulla estremità prodiera. Sulla coperta da prua a poppa si susseguono l’albero di trinchetto, armato con vele quadre, l’albero di maestra armato con vele di taglio e stralli e per ultima la mezzana, anche essa con vele a taglio. Sul bompresso sono inferite 4 vele triangolari, i fiocchi. La superficie complessiva delle quindici vele è di circa 1000 metri quadrati. L’altezza degli alberi, dalla superficie del mare, è di 35 metri per il trinchetto, 34,5 m per la maestra e 30 m per l’albero di mezzana.

Lo scafo, così come gli alberi, è in acciaio chiodato ed è suddiviso in tre ponti. Sotto il ponte di coperta, quello principale, sono ubicati i locali di vita dell’equipaggio e degli allievi mentre sopra sono collocati il castello di prora e del cassero a poppa. In questo ponte è situata la Plancia di Comando, mentre al suo interno sono ubicati gli alloggi ed i locali di vita  degli ufficiali e sottufficiali, la cucina ed il forno. Tutta questa dettagliata descrizione mi è stata data dalla mia scorta, Angela D’Agostino.

Nave PALINURO svolge due compiti principali, offrire il supporto necessario alla formazione degli allievi sottufficiali che si realizza nel corso delle annuali campagne d’istruzione, quando  oltre all’equipaggio, vengono imbarcati gli allievi marescialli. Il secondo compito è  la proiezione  d’immagine della Marina Militare manifestata durante la visita di porti nazionali ed internazionali.

Il nome PALINURO si tramanda  da più di un secolo nella storia della Marina Italiana. L’attuale PALINURO fu varato nel 1934 nei cantieri navali di Dubigeon di Nantes, in Francia, col nome di COMMANDANT LOUIS RICHARD ed ebbe compiti di pesca e trasporto di merluzzi nei Banchi di Terranova. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la Marina Militare , a seguito della cessione alla Russia, del CRISTOFORO COLOMBO (gemello del VESPUCCI), decise di acquistare la nave nel 1950 sottoponendola ad una serie di importanti lavori, trasformandola nell’attuale nave. Dal 1955 PALINURO ha solcato le onde per oltre 300 mila miglia nautiche, partecipando a prestigiosi raduni di navi d’epoca e alle regate “Tall Ship”.

Per ultimo. per chiudere questo articolo non ci resta che dare qualche cenno all’origine del nome.

Secondo la tradizione mitologica di Virgilio, nell’Eneide, Palinuro era il timoniere della nave di Enea, amato e stimato per la sua dedizione e per la sua perizia marinaresca. Venere ,preoccupata per l’incolumità di Enea, chiese aiuto a Nettuno, dio del mare,  che lo concesse in cambio della vita di un troiano, Palinuro. Invano Nettuno cercò di convincerlo ad addormentarsi e lasciare il timone. Non riuscendovi, Sonno lo addormentò bagnandolo con le acque del fiume Lete e lo gettò in mare. Palinuro dopo tre giorni di deriva approdò sulle coste campane dove, scambiato per un mostro marino fu ucciso dagli abitanti, lasciandolo insepolto. Enea, sceso nell’Averno, incontrò l’ombra del suo timoniere che gli chiese una rituale sepoltura per riposare finalmente in pace. Chi lo aveva ucciso trovò il corpo e lo seppellì erigendo un tempio sul promontorio che oggi porta il suo nome. La polena della nave raffigura Palinuro addormentato ma che tiene saldamente il timone.

Motto della nave è FAVENTIBUS VENTIS.

Scheda tecnica

  • Numero di fiancata A5311
  • Dislocamento 1341 tonnellate
  • Lunghezza 59 metri (69 fuori tutto)
  • Larghezza 10m
  • Velatura:1000mq
  • Immersione 4,8 metri.
  • Apparato motore: 1 M.T.P.G.M.T. B230-6N, aspirato
  • Potenza: 447,5 KW ( 600,11 HP)
  • Velocità 7,5 nodi
  • Autonomia :5400 miglia nautiche con motore diesel.
  • Equipaggio :84 persone.

Check Also

Varata Nave ATLANTE (A-5336)

Il 18 maggio presso i Cantieri Navali di Castellammare di Stabia, salutata dal suono delle …

UA-113296760-1