Il Gruppo Esplorazione Aeromarittima della Guardia di Finanza

Testo e foto di Guglielmo Guglielmi

Le origini del GEA (Gruppo Esplorazione Aeromarittima) della Guardia di Finanza, si possono far risalire alla metà degli anni cinquanta quando ci si rese conto che era praticamente impossibile contrastare i traffici illeciti lungo i 7456 km di coste italiane con i mezzi allora in uso.
Grazie ad un accordo con l’Aeronautica Militare Italiana, unica forza armata del periodo a possedere aerei a lungo raggio, nel febbraio del 1954 nacque il Servizio Aereo del Comando Generale e subito dopo iniziarono i primi voli con equipaggio misto composto da personale di volo dell’Aeronautica Militare, da ufficiali navigatori del SIOS della Marina Militare, da uomini del Nucleo Polizia Tributaria e da ufficiali del Servizio Informazioni “I” della Guardia di Finanza per il riconoscimento delle imbarcazioni. Per tali missioni e per equipaggi così numerosi furono impiegati i velivoli SIAI Marchetti SM 82 e i FIAT G 12.
I primi risultati furono incoraggianti e si passò allora ad una seconda fase in cui vennero messi a disposizione della Guardia di Finanza alcuni velivoli Beech C 45 dell’Aeronautica Militare (fino a cinque), dislocati su varie basi con i quali volavano equipaggi meno numerosi dei precedenti formati da piloti dell’Aeronautica Militare e da osservatori della Guardia di Finanza, questi ultimi responsabili anche della condotta operativa della missione. Il tutto fino alla radiazione di questo tipo di velivolo avvenuta nei primi anni ’60.


Da questo periodo in poi il pattugliamento d’altura fu portato avanti dalla componente navale della Guardia di Finanza con i pattugliatori classe Zara poiché la componente aerea era organizzata solo su elicotteri, efficaci per i compiti del Corpo grazie anche alle dotazioni elettroniche di bordo ma non adatti ad effettuare lunghe ore di pattugliamento al largo delle coste italiane.
Le sempre più pressanti e diversificate esigenze operative nel contrasto ai traffici illeciti condussero all’istituzione definitiva di una componente d’altura formata da una componente navale e da una componente aerea ad “ala fissa” da dedicare al pattugliamento marittimo di profondità.
Nacque così, il 1° agosto 1991, il Gruppo Aereo del Centro Aviazione con l’immissione in servizio del Piaggio P 166-DL3.
Per la costituzione del GEA (Gruppo Esplorazione Aeromarittima) come lo conosciamo oggi dobbiamo aspettare fino al gennaio del 2000.

Posto alle dirette dipendenze del Comando Operativo Aeronavale esso è composto da tre sezioni:

  • I Sezione: Nucleo Equipaggi;
  • II Sezione: Nucleo Operatori;
  • III Sezione: Nucleo Efficienza Aeromobili

I compiti istituzionali possono essere riassunti così:
vigilanza sul transito marittimo e sulle direttrici di passaggio dai mari aperti ai bacini interni del Mediterraneo;
proiezione in profondità nelle aree marittime esterne, per acquisire, anche sulla base della situazione informativa, obiettivi d’interesse specifico;

  • attività di pattugliamento marittimo e sorveglianza aerea per fini di polizia economica e finanziaria (unica forza di polizia in mare –    Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177);
  • contrasto ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti, contrabbando di TLE, traffico d’armi, ai crimini ambientali al favoreggiamento  dell’immigrazione clandestina
  • concorso all’attività SAR (Search and Rescue)
  • concorso alle attività tecnico/logistiche per il funzionamento del comparto aereo
  • concorso all’attività addestrativa di post formazione.

Per poter ottemperare agli obblighi istituzionali sopra indicati vengono effettuate missioni di tre tipi:

  • Ricerca obiettivi navali:
  • Pattugliamento marittimo finalizzato al contrasto dei flussi migratori illegali ;
  • Pattugliamento marittimo finalizzato al contrasto del traffico di stupefacenti.

L’attività viene svolta, sia in ambito nazionale sia in ambito internazionale, d’iniziativa o sotto l’egida della European Border and Coast Guard Agency – FRONTEX, per la ricerca, scoperta e contrasto dei flussi migratori ed altre attività illecite perpetrate attraverso il Mar Mediterraneo verso le coste europee (operazioni congiunte “INDALO”, “THEMIS” e “POSEIDON”).

Altri compiti, non meno importanti, assegnati al Gruppo sono il telerilevamento e il trasporto tattico.

Telerilevamento:
Attività caratterizzata da una solida partnership con il “Centro Regionale di Competenza per i Beni Culturali, l’Ecologia e l’Economia (BENECON)”, finalizzata all’utilizzo scientifico di sofisticati sensori termici ed iperspettrali per fini di polizia economica e finanziaria. Il Gruppo Esplorazione Aeromarittima, ad oggi, con il supporto scientifico del suddetto Centro Regionale, è in grado di redigere una mappatura del territorio attraverso i sensori iperspettrali, all’infrarosso-termico e ottici ad altissima risoluzione.
Nelle missioni di volo operative sono rilevate immagini oltre i limiti dello spettro del visibile che consentono di acquisire, per vaste aree, lo stato dei luoghi, nonché le anomalie geotermiche del territorio. Inoltre, l’analisi diacronica delle varie acquisizioni iperspettrali e termiche garantisce un monitoraggio costante per le attività illecite in corso di svolgimento o già concluse. Numerose le attività di polizia ambientale svolte in territorio italiano, anche a seguito di calamità naturali. La stessa tecnologia viene utilizzata per la campagna sorvoli finalizzata all’individuazione di coltivazioni di stupefacente tipo “cannabis”, sul territorio albanese, giunta quest’anno alla settima edizione.

Trasporto tattico:
Attività di supporto tattico e logistico in favore di altri Reparti del Corpo, altre Amministrazioni o enti Nazionali, con i quali vigono apposite convenzioni e protocolli di collaborazione.
IL GEA opera su tre linee volo:
Piaggio P 166-DP1 (12 esemplari)
Piaggio P 180 Avanti II (2 esemplari)
ATR 42-MP (4 esemplari)
Il Piaggio P 166-DP1 è in pratica un’evoluzione del già ottimo DL1, ottenuto da quest’ultimo intervenendo principalmente sulla motorizzazione, sulla componente elettronica e sulle apparecchiature di missione. Ma è con l’entrata in servizio dell’ATR 42MP che la Guardia di Finanza compie il definitivo salto di qualità.


L’arrivo del nuovo pattugliatore permette al Reparto di ampliare ulteriormente il proprio raggio d’azione, assumendo definitivamente una connotazione internazionale. Immesso in servizio nel 1996, è il vettore utilizzato nell’attività di pattugliamento marittimo a lungo raggio. Attualmente il Reparto dispone di 4 aeromobili (1 ATR 42-500MP, 2 ATR 42-400MP e 1 ATR 42-500 in versione trasporto tattico). La sua versatilità consente una rapida riconfigurazione per cui ogni velivolo nella versione MP può velocemente essere riconfigurato per il trasporto di passeggeri o di traumatizzati. E’ prevista in un futuro non troppo lontano l’acquisizione di almeno una macchina nella versione 72MP simile al P 72A in carico all’Aeronautica Militare con sistemi ovviamente dedicati al tipo particolare di missione.
Il sistema di missione montato sull’ATR, cuore operativo e tecnologico della piattaforma, è stato oggetto di un aggiornamento nel 2015 che ha permesso di migliorare ulteriormente le capacità di scoperta, di comunicazione bordo/terra e la qualità delle immagini acquisite.
Nel 2017 viene consegnato al GEA il primo di due Piaggio P 180 Avanti II utilizzato per le missioni di supporto “tattico – logistico” alle operazioni e di trasporto veloce grazie alle sue performances e all’avanzata strumentazione.

In volo con Grifo 15
Abbiamo avuto l’occasione di seguire da vicino una missione di pattugliamento marittimo su Grifo15 (Grifo è il callsign dei velivoli ad ala fissa del Corpo mentre Volpe è quello degli elicotteri). Quello che subito colpisce una volta entrati nella spaziosa cabina è la razionalità di tutto l’ambiente. Sulla parte destra della fusoliera sono posizionate le 2 consolles MOC 1 e MOC 2 (Multifunction Operating Consolle) e subito dopo abbiamo la posizione dell’operatore tattico TACCO (Tactical Operator). Ci sono poi le postazioni vicino alle bolle di osservazione (una per lato) per cui in genere le missioni vengono condotte da un equipaggio di 7 persone (2 piloti, 2 operatori alle consolle, 1 TACCO e due osservatori) ma in missioni di oltre sei ore sono stati imbarcati anche altri due piloti di riserva.


Decolliamo e siamo subito sul mare. Raggiungeremo una zona operativa al centro del Mar Tirreno ma la missione di osservazione comincia subito. Le consolles MOC 1 e MOC 2 sono intercambiabili ma in genere i compiti vengono divisi per cui un operatore si occupa dell’avvistamento dei natanti e l’altro procede all’identificazione. Il tutto coordinato dal TACCO. I potenti mezzi di scoperta a bordo del velivolo permettono di identificare e memorizzare le tracce radar di ogni imbarcazione. Queste tracce vengono poi raccolte in una libreria elettronica e permettono di riconoscere e ritrovare le imbarcazioni successivamente. Ogni radar ha infatti una propria “impronta digitale” che lo contraddistingue dagli altri.


Per quanto riguarda i sistemi imbarcati sul velivolo abbiamo:
Sistema di missione ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance): permette di effettuare missioni di esplorazione marittima diurna e notturna a lungo raggio per il riconoscimento e la scoperta di obiettivi navali nonché l’esecuzione di missioni di ricerca e soccorso (SAR). In particolare questa piattaforma si costituisce quale sistema avanzato, flessibile e aperto di gestione delle missioni, che integra una serie di sensori e sottosistemi in un design altamente modulare.
Fotocamera Phase One iXA 180: è una fotocamera aeronautica a medio formato con risoluzione di 80 megapixel caratterizzato da un sensore CCD medio formato da 53.7×40.4 mm (pixel size 5.2 micron). Utilizza ottiche Schneider-Kreuznac con otturatore centrale per scattare fino a 1/1600s. La camera opera con un elevato range dinamico, per garantire riprese brillanti in diverse condizioni di illuminazione.
Sensore Iperspettrale ITRES CASI 1500 : l‘Itres CASI 1500 è un sensore iperspettrale aviotrasportato che acquisisce immagini con risoluzione lineare di 1500 pixel, discretizzabili in 288 canali che vanno dal campo dell’ultravioletto a quello del vicino infrarosso. Grazie ad un’ottica di elevata fattura e all’utilizzo di sensori di ultima generazione, il sistema può produrre immagini che garantiscono una risoluzione al suolo di circa 25 cm. Utilizzato a bordo di un velivolo in configurazione telerilevamento, permette attraverso complesse attività di post processing la classificazione delle materie organiche e inorganiche a terra a seconda della relativa “firma spettrale”.
Sensore termico TABI 320: il sensore Itres TABI 320, invece, è un sensore termico con risoluzione lineare di 320 pixel capace di individuare temperature superficiali con una sensibilità 0,1°C nell’intervallo tra -20 °C e 110 °C. Sensibile alle variazioni e ai cambiamenti di emissività della superficie esplorata, permette la realizzazione di mappe termiche o mosaici di mappe georeferenziate. Attraverso complesse attività di post processing, il sensore ITRES consente, altresì, la discriminazione delle aree del suolo composte da differenti materie organiche e inorganiche, in relazione alla relativa temperatura superficiale.
Raytheon SeaVue 2022: posizionato sotto la fusoliera abbiamo il radar di ricerca Raytheon SeaVue 2022 con antenna ad apertura sintetica e con una portata di oltre 200 miglia nautiche capace di rilevare imbarcazioni veloci e piccole a distanze notevoli. Abbiamo avuto prova dell’efficacia di questo sistema dal vivo intercettando a oltre 20 miglia nautiche una piccolissima imbarcazione da pesca e riuscendola ad identificare in ogni più piccolo dettaglio.
Torretta EOST (Electro Optical Sensor Turret): L’EOST è un gruppo elettro-ottico composto da una piattaforma girostabilizzata operante a 360°, da una videocamera a colori ATV ad alta risoluzione, da una videocamera a lungo raggio monocromatico LRTV (distingue caratteri alti 20 cm ad una distanza di 1,5 miglia nautiche) e da una telecamera all’Infrarosso ad alta risoluzione con aggancio a 5 miglia nautiche. Anche in questo caso la precisione del sistema è sorprendente; grazie alla geostabilizzazione una stretta virata intorno ad una imbarcazione non ha influito minimamente sulla qualità delle immagini.


I piloti al GEA conseguono il “Brevetto di Pilota Militare” presso il 70° Stormo dell’Aeronautica Militare a Latina, dove spesso è distaccato un P 166. Successivamente continua la formazione presso il I Gruppo Aereo Addestramento del Centro di Aviazione sempre a Pratica di Mare dove acquisiscono la capacità operativa requisito indispensabile per lo svolgimento dei compiti istituzionali del Servizio Aereo secondo le procedure operative approvate dal Corpo. Gli operatori ai sistemi di bordo conseguono la specializzazione presso il I Gruppo Aereo Addestramento del Centro di Aviazione e sono abilitati all’impiego degli apparati e dei sensori di missione imbarcati a bordo degli aeromobili per lo svolgimento delle missioni operative di ricerca, pattugliamento e telerilevamento.


La manutenzione e l’efficienza degli aeromobili del Servizio Aereo sono assicurate dagli specialisti polivalenti di aeromobile. Si tratta di personale che ha conseguito il “Brevetto di Manutentore di aeromobile” al termine di apposito corso presso gli Enti addestrativi dell’Aeronautica Militare. La successiva capacità operativa e lavorativa viene acquisita presso il I Gruppo Aereo Addestramento del Centro di Aviazione

Sea Air Land desidera ringraziare il Comando Generale della Guardia di Finanza, il Comando Aeronavale, il Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare  e gli equipaggi di volo e di terra per la grande ospitalità e la collaborazione
.

About Guglielmo Guglielmi

Vive in provincia di Avellino dove lavora nel campo della comunicazione. È direttore e webmaster del sito. Da oltre 30 anni segue tutti i settori delle forze armate con un'attenzione particolare verso gli aeromobili per missioni speciali. Ha frequentato il corso di giornalismo aerospaziale. Collabora con riviste italiane ed estere ed è iscritto al GAVS Gruppo Amici Velivoli Storici. Segue con molto interesse tutto quello che è il patrimonio storico dell’Aeronautica Militare e sta concludendo una ricerca sui velivoli radiati in Campania. Usa materiali Nikon. Ha volato su Grob G 103 Twin Astir, T-208M, T260, P 180, C 27J, C 130J, KC-767A, C-2A, ATR-42MP, HH-212, TH-500B,UH 90A,CH 47D, MCH 109A Nexus È stato in navigazione su Nave NUMANA, Nave MAESTRALE e CVN 69 USS EISENHOWER He lives in the province of Avellino where he works in the field of communication. He is director and webmaster of the site. For over 30 years, he has been covering all sectors of the armed forces with special attention to special mission aircrafts. He attended the aerospace journalism course. He collaborates with Italian and foreign magazines and is a member of the GAVS Gruppo Amici Velivoli Storici. He follows with great interest all that is the historical patrimony of the Italian Air Force and is finishing a research on the airplanes radiated in Campania. Use Nikon materials. It flew on Grob G 103 Twin Astir, T-208M, T260, P 180, C 27J, C 130J, KC-767A, C-2A, ATR-42MP, HH-212, TH-500B, UH 90A,CH 47D, MCH 109A Nexus He has been embarked on NUMANA, MAESTRALE and CVN 69 USS EISENHOWER ships

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