“THE ITALIAN JOB” La scuola internazionale dell’Aeronautica Militare

 

Testo e foto di Luigi Sani

Già da diversi mesi, molti media si sono interessati al 61° Stormo dell’Aeronautica Militare con la sua Scuola di Volo a Galatina, nel Salento. Tra gli argomenti più riportati, sono certamente il livello d’eccellenza, l’interesse e la frequentazione internazionale, ma non ultimo il sistema addestrativo basato su didattica e simulatori allo stato dell’arte, “linkati” al nuovo velivolo “trainer” T-346A, con una importante riduzione di costi.

Con SeaAir Land siamo entrati nella base salentina, per partecipare da vicino alle attività della sua Scuola e dei suoi Gruppi di Volo, per conoscere uno stile ed una tecnologia altissima, che fanno di questo Centro, una vera gemma ed una vetrina mondiale per il “sistema paese” Italia.

Abbiamo trovato al 61° Stormo un criterio didattico di altissima efficacia, strettamente integrato in un progetto vincente che lega due fronti apparentemente lontani: quello formativo con quello dell’industria nazionale.

Un velivolo di grande successo e di enormi potenzialità, il Leonardo T-346A, che supera la già mirabile tradizione dei prodotti vincenti di Ermanno Bazzocchi, prende posto come “banco di scuola” per allievi piloti di tutto il mondo, all’apice di un passaggio graduale tra vari strumenti addestrativi, quale piattaforma ideale per formare piloti multiruolo di caccia di quarta e quinta generazione.

Ecco l’Italian Job, una proposta formativa internazionalizzata, dotata di un syllabus evoluto e di sistemi sofisticati, probabilmente i più avanzati al mondo, integrata ad uno dei migliori aerei addestratori mai costruiti, che ottimizza i tempi abbattendo i costi e che riscuote l’ammirazione e l’attenzione di tante nazioni straniere.

L’accoglienza in base è stata eccellente, come nelle più alte tradizioni della cultura salentina. Lo staff P.I. si è prodigato in tutti i momenti della nostra permanenza affinché ogni occasione, ogni slot, ogni attività fosse inseribile in un preciso ed organizzato programma di visita e di ripresa fotografica.

Come ci era stato premesso, le attività al 61° Stormo sono effettivamente frenetiche.

L’intensa attività di volo non ha eguali in Italia, tanto da richiamare analogie con il concetto di una “Sheppard europea”.

Dopo una seduta fotografica vivacissima dedicata alle attività di volo, il T.Col. Mauro M. comandante del 212° Gruppo Volo, ci ha aperto le porte del Ground Based Training System (GBTS), un moderno complesso che rappresenta il vero centro nevralgico del sistema addestrativo visto che concentra in spazi razionali il nuovo sistema addestrativo integrato al T-346A nel suo insieme.

ITS (Integrated Training System)

Dalle lezioni teoriche al Full Mission Simulator

Questo innovativo sistema integrato viene denominato ITS. Tutto è concentrato in una nuova palazzina, sede del 212° Gruppo Volo, il Ground Based Training System (GBTS), dove il velivolo T-346A è associato ad un sistema di addestramento a terra e al relativo Supporto Logistico Integrato (ILS). La vicinanza tra diverse aule didattiche e sale simulatori, consente un elevato risparmio di tempo. Attraverso l’ITS l’allievo pilota apprende i sistemi di bordo di base e le procedure grazie al sistema accademico costituito da lezioni teoriche su CBT (Computer Based Training) e procedurali su SBT (Simulation Based Training).

Il T.Col. Mauro M.  ci illustra il settore didattico che sostiene il primo step della filiera addestrativa di fase IV. “Il periodo al CBT porta un valore aggiunto con crescita culturale e professionale del pilota, non solo nel volare.”

 

“Tramite una piattaforma on-line dedicata, il frequentatore ha la possibilità di studiare i programmi didattici e interagire con gli istruttori grazie ad un sistema di messaggistica interna. Questa tecnologia offre diversi vantaggi tra cui il notevole abbattimento dei costi sostenuti dal Corpo o Forza Armata di appartenenza, una continua disponibilità del materiale didattico accessibile senza limiti di tempo e un costante monitoraggio dei progressi del frequentatore in tempo reale da parte dell’istruttore, per un immediato intervento del docente in caso di difficoltà su uno specifico argomento. Il syllabus di addestramento viene continuamente implementato da istruttori di grande esperienza; prevede più incontri all’anno con reparti di conversione operativa dove continuamente si lavora sulle tattiche e le capacità d’impiego. ”

L’SBT è dislocato in una grande aula dotata di 9 postazioni interconnesse tra loro; ogni postazione è dotata di 6 display da 27” (di cui quello centrale touchscreen permette di interagire con la cabina simulata) e di una perfetta replica dell’ ergonomia HOTAS (Hands On Stick And Throtthes) del velivolo, manetta motore e barra di comando multifunzione che permettono al pilota di accedere a tutte le funzioni fondamentali del velivolo pilotandolo senza staccare le mani dai comandi di volo. In questo contesto simulativo l’allievo prende dimestichezza con l’HOTAS ed inizia a svolgere semplici procedure alternando lezioni interattive con tutorial, “switchologia”, “voice command”, radar replica, pod replica, e manette. Continua Mauro M. “E’ una fase essenziale perché si familiarizza con l’avionica del nuovo velivolo, fino a risultati di apprendimento eccellente. I frequentatori possono interagire tra loro nei simulatori tramite link, anche sotto la regia di un tutor.”

Ci spostiamo lungo un corridoio che serve anche due aule briefing dotate di modernissime grandi lavagne digitali interattive “smartboard”.

Nel livello di simulazione successivo, l’allievo passa ad un simulatore basico PTT (Part Task Trainer) con cockpit e schermo con visuale a 180°, dove mette in pratica le conoscenze acquisite su CBT e SBT ed impara a volare, gestire le emergenze ed effettuare missioni d’addestramento più avanzate. Raggiunge tutti i task che servono per elevare le capacità e completa la familiarizzazione della cabina.

Il vertice in questa progressione dei sistemi di simulazione è l’FMS (Full Mission Simulator) che è costituito da una fedele riproduzione del cockpit T-346°, capace di supportare tutte le funzioni presenti nel velivolo (G-Suit, G-Seat, Oxygen System, HMD e NVG). Inserito all’interno di uno schermo sferico a 360°, con sedile mobile attivo a seconda del tipo di manovre simulate in volo. Sulla sfera visiva 25 proiettori QXGA (maggiore del normale Full HD), suddivisi in sette tralicci a torre, proiettano immagini con una risoluzione totale di 14336×6144 pixels, che garantisce una risoluzione di 16K, molto prossima a quella dei noti “display retina”, in grado di fornire all’utente un’autentica esperienza “immersiva”. Un giovane ingegnere di Leonardo ci permette di approfondire la capacità progettuale del team che installa e manutiene questi elaboratissimi sistemi: proiezioni rimbalzate su specchi multipli, sagomate da schermature millimetriche, permettono di affiancare alla perfezione le 25 sorgenti d’immagine, senza bordature o ritagli, in una completa visione su calotta sferica.

Per generare immagini di tale realismo, in una sala attigua lavorano 50 Workstation Image Generator con 100 schede grafiche ad elevate prestazioni che estraggono i dati da un Visual Database di oltre 5 TB. Questo elevatissimo livello di simulazione consente all’FMS di connettersi alla network dei velivoli reali e “volare” insieme a loro grazie al sistema Live, Virtual and Constructive (LVC). Tali caratteristiche rendono l’FMS un vero Full Mission Simulator, unico in Europa. Il pilota che vola al FMS acquisisce tutte le competenze e le capacità tattiche necessarie per volare con il T-346A.

Un ulteriore vantaggio fornito dall’ITS è l’approccio addestrativo orientato allo svolgimento della missione (Mission Oriented), che viene appreso dallo studente utilizzando il sistema di pianificazione di missione e di de-briefing (MPDS – Mission Planning & De-briefing System) e la stazione di monitoraggio della missione in tempo reale (RTMS – Real Time Monitoring System) che consente di interagire con i velivoli in volo e modificare lo scenario tattico dalla consolle di comando aggiungendo entità ostili non previste: velivoli, missili, tracciamenti, ground target, così da attivare missioni più complesse. La missione simulata consente l’innesto di attività complesse quali il rifornimento in volo con il basket e l’impiego di visori notturni NVG con tutti i moderni tipi di dispositivi usati in volo reale.

“I velivoli in volo – ci spiega il comandante del 212° GV- possono generare delle CGF (Computer Generated Forces) simulando altri velivoli o navi o target o missili, che vengono utilizzati da tutti, sotto una cabina di regia con 4 simulatori a terra e più di 4 velivoli in volo; si possono così replicare esercitazioni estensive con scenari contenenti fino a 40 velivoli.

Con i nostri software si possono replicare differenti velivoli e qualunque tipo di armamento od appendice (lightning pod, radar). Quando il pilota andrà al Reparto avrà già una familiarità avanzata con ogni tipo di pod. I frequentatori fanno apprendimento e pratica a terra, testando tutte le procedure che poi voleranno in futuro nei contesti operativi della loro carriera professionale.”

“L’ITS (Integrated Training System),” – continua Mauro M. – “ci permette di superare limiti di addestramento sinora inesplorati e ci consente un’enorme ottimizzazione delle risorse. ”

Entro breve è previsto il raddoppio delle postazioni, con l’arrivo di un secondo PTT ed un secondo FMS, tutti “linkabili” tra loro e con i velivoli in volo.

Mauro M. infine ci aggiorna sugli ultimi sviluppi delle modalità addestrative che rendono possibile un approccio “Joint” tra militari di diversa estrazione.

“Per ogni classe si invita un gruppo di elìte tra gli operatori JTAC (Joint Terminal Attack Controller) dell’Esercito Italiano, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare: ciò consente, da un lato, di creare un particolare amalgama con le altre Forze Armate e dall’altro, di dare la possibilità ai professionisti di domani di conoscersi e interfacciarsi in prospettiva delle future reali missioni operative.”

“Gli operatori JTAC, grazie ai sistemi di simulazione, possono, per la prima volta, capire come si comporta un pilota nella sua cabina di pilotaggio; comprendono cosa vede e cosa prova il pilota; imparano come e cosa gli potranno chiedere quando saranno in contatto radio con equipaggi “committati” su un target. È una rara opportunità di scambio tra figure molto esperte, ma con opportunità continua di crescita.

Altre opportunità di maturazione scaturiscono dalla partecipazione alle attività addestrative internazionali quali il TLP (Tactical Leadership Programme) ad Albacete in Spagna: la grande responsabilità che deriva dall’essere invitati a fornire un servizio nel complesso ruolo  di “Aggressor”, è anche occasione per acquisire sempre nuove conoscenze e capacità. Vi partecipano più volte all’anno istruttori di grande esperienza che, una volta rientrati a Galatina, saranno in grado di dare un prezioso contributo ai giovani allievi, i quali ne godranno di riflesso nell’ambito del loro processo di formazione.

Le altre FA guardano con molto interesse al fenomeno di internazionalizzazione della Scuola di Galatina, motivo d’orgoglio non solo per il 61° Stormo ma anche per l’industria nazionale, che si mette pienamente in gioco con Leonardo. Per questo è in corso un programma di scambio con le altre nazioni che utilizzano il velivolo M346, una macchina dal potenziale di sviluppo enorme. Piloti di tutto il mondo sono ora legati a stretto filo in un’esperienza comune, professionale e di amicizia: un vero e proprio club internazionale M346.”

La mission del 61° Stormo

Provvedere alla formazione, per il conseguimento del Brevetto di Pilota Militare, degli Allievi Piloti dell’A.M. e alla formazione pre-operativa del personale navigante e concorrere, con i propri assetti, all’attività operativa della F.A. secondo le modalità richieste. La missione primaria dello Stormo è quella di provvedere alla formazione e all’addestramento al volo su aviogetti:

·       degli allievi piloti fino al conseguimento del Brevetto di Pilota Militare (Fase II e Fase III);

·       dei piloti militari frequentatori di corsi Lead In to Fighter Training (Fase IV);

·       dei piloti militari da qualificare Istruttori di Volo (CIV: Corso Istruttori Volo),

dell’Aeronautica Militare, nonché degli allievi piloti delle altre Forze Armate e dei Paesi alleati/amici in tutte le fasi di volo secondo le richieste di ciascun Paese. Per espletare questo compito la Scuola si avvale di tre Gruppi di Volo ed è articolata secondo la struttura ordinativa tipica di uno Stormo che prevede il supporto di tutte le componenti tecniche, logistiche, amministrative e sanitarie necessarie per un ottimale impiego delle risorse umane e materiali. Ecco in breve le specifiche su cui si distinguono queste tre realtà operative:

·      il 212° Gruppo Volo provvede all’addestramento “pre-operativo” dei piloti militari idonei alle linee aerotattiche. Tale fase (fase IV) è svolta con il nuovo sistema integrato legato al velivolo T-346A. La fase IV è un periodo indispensabile per assicurare il necessario livello capacitivo necessario dell’avvio delle conversioni operative presso le linee dedicate alla difesa aerea, al supporto alle truppe di terra, alla ricognizione e alla difesa avanzata. L’apprendimento di standard ad ampio spettro coprirà le capacità necessarie all’attività multiruolo (swing-role). Tra qualche anno questi piloti raggiungeranno la Combat Readyness e saranno operanti su Eurofighter ed F-35.

·     il  213° Gruppo Volo ha il compito di far conseguire ai giovani allievi il Brevetto di Pilota Militare (fase III) e svolge la propria attività impiegando sia il velivolo MB339A/MLU sia il velivolo MB339CD. Il corso dura circa 10 mesi durante i quali ogni allievo svolge un’attività di volo suddivisa in voli di familiarizzazione con l’aeroplano, voli condotti con prevalentemente con gli ausili esterni al velivolo (cosiddetti voli a vista), voli strumentali (sviluppati cioè in condizioni reali o simulate di ridotta visibilità esterna), attività notturne, voli in formazione (basica, acrobatica e tattica) di 2 o 4 velivoli sviluppata anche attraverso navigazioni ad alta, media e bassa quota oltre che nelle aree di lavoro appositamente predisposte nei cieli del Salento.

·      il 214° Gruppo Volo ci viene presentato direttamente dal suo comandante, T. Col. Alessandro F. Il gruppo svolge la fase II dell’addestramento al volo; provvede all’attività di preparazione a terra per i frequentatori di tutti i corsi di volo e consente al tempo una indispensabile lettura dei caratteri e delle ambizioni dei giovani allievi; forma questi ultimi alle sinergie di gruppo e forma gli istruttori di volo destinati all’impiego su velivoli a jet dell’Aeronautica Militare. Inoltre il 214° Gruppo sviluppa anche i corsi per l’abilitazione sui velivoli MB339A e MB339CD per il personale navigante che deve acquisire questa capacità.

La “Fase V” è il committente finale, il reparto di conversione operativa, che nel prossimo futuro in Italia sarà destinato ad operare praticamente con due sistemi d’arma: l’Eurofighter e l’F-35. A questi reparti la scuola di volo salentina potrà dare il miglior prodotto possibile.

Il comandante del 61° Stormo, col. Luigi Casali, evidenzia che in aggiunta alle suddette attività, al 61° Stormo è assegnato un ruolo attivo di difesa aerea in risposta alle minacce rappresentate dai velivoli e dagli assetti che operano a bassa velocità (Slow Movers). Per tale particolare impiego operativo, definito appunto Slow Mover Interceptor  (SMI), alcuni selezionati equipaggi del 212° Gruppo Volo, coadiuvati da altre professionalità dello Stormo, sono preparati e addestrati e gli assetti aerei appositamente equipaggiati e impiegati secondo le necessità della FA e del Paese. In ragione di questa ulteriore capacità del Reparto, un’aliquota degli istruttori in forza al 61° Stormo effettua un particolare addestramento per acquisire e mantenere le capacità operative previste per il ruolo assegnato nella difesa aerea.

Lasciamo la base dopo ore intense ed una sensazione di orgoglio, per una realtà italiana che riscuote continuamente la piena stima internazionale.

Ripensiamo anche alle parole del Comandante Casali, che definisce la base come una realtà aperta e partecipata nel territorio salentino. Eventi, cultura, celebrazioni, ospitalità ai frequentatori stranieri, ma anche meteo favorevole e disponibilità di spazio aereo, sono alcuni tra gli aspetti che contribuiscono ai valori di accoglienza, condivisione ed eccellenza del 61° Stormo.

La redazione e l’autore desiderano ringraziare l’Ufficio Pubblica Informazione dell’Aeronautica Militare, il Comandante ed il personale tutto del 61° Stormo per l’eccezionale accoglienza.

 

About Luigi Sani

Nato a Bologna nel 1959 ,architetto e designer, vive e lavora a Bologna dove è titolare dello "Studio Archires". Segue il settore della fotografia aeronautica dal 1992 e segue anche le forze armate e altre forze statali. E' reporter in Italia per la rivista Emirates "The Source". Opera con le Forze Armate Italiane per l'organizzazione di mostre, eventi storici e culturali. Luigi collabora con "SeairlandShots" dal 2009. Usa materiali NIKON. Ha volato su Alenia G-222, A-109 Nexus, AB-212, AB-412, AB-205, NH-90, CH-47, Mil-17, AS 332, KC-767A, Lockheed Tristar; E' stato imbarcato su Portaerei Garibaldi, Portaerei Cavour, CV-64 USS J.F. Kennedy. Born in Bologna in 1959. Architect and Designer, Lives and works in Bologna: owner of the "Studio Archires". He follows the aeronautical photography sector since 1992 and also follows the Armed Forces and other State Forces. Reporter in Italy for the Emirates magazine "The Source". It operates with the Italian Armed Forces for the organization of exhibitions, historical and cultural events. Luigi collaborates with "SeairlandShots" since 2009. Use NIKON materials. He flew on Alenia G-222, A-109 Nexus, AB-212, AB-412, AB-205, NH-90, CH-47, Mil-17, AS 332, KC-767A, Lockheed Tristar; Embarks on Portaerei Garibaldi, Portaerei Cavour, CV-64 USS J.F. Kennedy.

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