IL CAMBIAMENTO DEL 41° STORMO – Cambio di velivolo e di specialità

Testo e foto Letterio Trimarchi

Durante il periodo bellico, ed esattamente nel 1939, veniva costituito il 41° Stormo sull’aeroporto di Reggio Emilia. La sua specialità era il bombardamento terrestre tattico, equipaggiato con i bombardieri bimotori Fiat B.R.20 “Cicogna”. Trasferito in terra di Sicilia e poi in Libia lo Stormo venne disciolto nel 1941. Successivamente venne ricostituito come 41º Stormo Antisommergibile il 1º ottobre 1965, con disposizione dello Stato maggiore dell’Aeronautica Militare con l’87º Gruppo e l’88º Gruppo Antisommergibile ubicati a Catania Fontanarossa. Gli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 erano caratterizzati da molti incidenti aerei, con la perdita di equipaggi e velivoli. Il 41° Stormo si trasferisce dunque nel novembre 1971 all’aeroporto militare di Sigonella, e viene intitolato al Capitano Pilota Athos Ammannato M.O.V.M. . Nel 1972 lo stormo riceveva i nuovi pattugliatori marittimi Breguet 1150 Atlantic , di fabbricazione francese,  per sostituire il glorioso Grumman S2F.

 

Si apriva un nuovo mondo per la specialità Antisom. Il 31 agosto 1978 l’87º Gruppo venne posto in posizione quadro.

Gli ultimi 45 anni, fino ai giorni nostri, hanno visto il dominio assoluto nel Mediterraneo dell’Atlantic, splendida macchina creata ad hoc per questa specialità. Lunga carriera svolta con Onore, Impegno e Sacrificio di tutto il personale dello Stormo, ma soprattutto lavoro spesso effettuato nel silenzio, senza clamori. Durante la “guerra fredda” nell’area del Mediterraneo spesso si intrecciavano le rotte di velivoli, navi e sommergibili della NATO e del Patto di Varsavia. La vigilanza era costante e continua per difendere le vie di navigazione. Nel tempo miglioravano anche i sistemi di avvistamento e rilevazione a bordo del velivolo Atlantic, nuovo radar e nuovi sensori, ma eravamo in epoca analogica, ed il fattore umano faceva ancora la differenza.

Negli ultimi 20 anni la situazione geo politica si è notevolmente modificata, sono cambiati i cosiddetti nemici e quindi gli obiettivi.

La ricerca Antisom è stata progressivamente abbandonata per essere sostituita dalla sorveglianza delle coste e delle vie di navigazione. Nel 2002 in seguito allo scioglimento del 30º Stormo di Cagliari Elmas, la componente antisommergibile era accorpata nell’ambito del 41º Stormo, con conseguente ristrutturazione e la creazione dell’86º Gruppo C.A.E. per l’addestramento degli equipaggi.

Negli ultimi anni infatti, causa la mancanza delle minacce reali da parte di “sommergibili nemici” il nostro Breguet Atlantic ha dovuto svolgere missioni di sorveglianza delle rotte a sud. La continua vigilanza ha contribuito ad avvistare ogni tipo di imbarcazione carica di migranti in rotta verso il nostro paese, permettendo peraltro di salvare molte vite.

In sostanza si è rafforzata la sorveglianza della superficie del mare e di quello che vi galleggia. Tutte le forze aeree hanno quindi iniziato ad abbandonare la specialità Antisom per dedicarsi ad una attività di sorveglianza dei mari mediante velivoli a pilotaggio remoto o convenzionali; in questo contesto anche le industrie di settore non hanno sviluppato sistemi d’arma dedicati ma hanno sempre modificato velivoli già esistenti e spesso già operanti come vettori dell’aviazione civile. Anche l’Italia ha militarizzato un velivolo civile trasformando l’ATR 72-600 in velivolo militare con la sigla di P 72 A con l’aggiunta di apparati e sensori di interesse militare.

Il 21 settembre 2017 è stata la data ufficiale della cerimonia di “phase in e phase out” tra i due velivoli, mentre il 24 settembre 2017 si è tenuta a Sigonella una cerimonia con presenza di tutto il personale in servizio e di quello in congedo per celebrare il raggiungimento dei 45 anni di servizio dell’Atlantic,  caratterizzata da molta commozione per i tanti ricordi legati alle lunghe missioni a bordo dell’amato velivolo.

D’altro canto l’addio è inevitabile, la macchina è ormai vecchia, non piu’ tecnologicamente al passo con i tempi, ma il vecchietto comunque ha dimostrato grande robustezza e forse chissà, se fossero state fatte altre scelte probabilmente avremmo avuto in servizio l’Atlantic 2.

Il nuovo velivolo sviluppato da Leonardo è il P-72A, un pattugliatore marittimo ognitempo.

La suite del sistema d’arma che costituisce il “core” del velivolo garantisce l’utilizzo dello stesso nelle più diversificate missioni, sia su mare che su terra, grazie ad un’elevata capacità multiruolo garantita da vari sistemi di scambio di informazioni ad alta velocità fra Enti militari diversi (Link 16, Link11, comunicazioni satellitari, VORTEX, VMF, capacità ESM e ELINT), una suite di autodifesa avanzatissima, un sensore elettro-ottico e un radar a scansione elettronica.

Il velivolo sarà in grado di poter operare efficacemente sul mare a bassa quota, anche in vicinanza della costa, a varie latitudini, con fattori climatici anche considerevolmente differenti, indipendentemente dalle condizioni di luce (H24) ed in condizioni meteorologiche marginali nell’assolvimento delle missioni assegnate.

I corsi di addestramento e transizione dei primi equipaggi di P-72A si sono svolti presso lo stabilimento Alenia/Finmeccanica, poi Leonardo, di Torino Caselle. Il primo corso di transizione, suddiviso tra naviganti e personale tecnico manutentivo provenienti dall’88° Gruppo, dall’86° Centro Addestramento Equipaggi e dal GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili), tutte articolazioni del 41° Stormo Antisom di Sigonella, ha evidenziato l’inevitabile salto generazionale che vedrà interessata l’intera Aeronautica Militare nell’immediato futuro. Per quanto concerne il personale navigante, l’iter di addestramento prevede una prima fase  presso l’ATR Training Center di Tolosa in Francia per l’acquisizione della qualifica sul velivolo ATR 72-600 civile da cui il P-72A deriva. In seguito, la transizione viene conclusa presso l’Aeroporto di Torino Caselle con alcune lezioni frontali e voli di ambientamento.


L’iter addestrativo degli equipaggi di volo, dei Mission System Operators (MSO) e degli On Board Tecnicians (OBT) si è svolto invece presso la sede di Alenia suddivisione Sistemi Avionici e Spaziali con un corso dedicato ed un “On Job Training” specifico per ogni apparato e sensore del velivolo.
I corsi inerenti la manutenzione velivolo si sono svolti inizialmente a Sigonella e quindi presso l’azienda di produzione permettendo così l’ottimizzazione costi e la contestuale elevata standardizzazione del personale

Ruoli principali del P-72 A

·         pattugliamento marittimo per ricerca e identificazione del naviglio di superficie;

·         comando e controllo di altri assetti in scenari tattici;

·         prevenzione della pirateria, del contrabbando e del narcotraffico, controllo della sicurezza delle acque territoriali;

·         SAR ( Ricerca e Soccorso) per la salvaguardia della vita umana;

·         ELINT (Electonic INTelligence).

​Caratteristiche tecniche del P-72 A:

Apertura alare: 27,05 m – lunghezza: 27,16​ m – altezza: 7,65 m – peso massimo al decollo: 23.000 kg – velocità massima: 480​ km/h – autonomia: 3.240 km a 15.000 piedi (10h ore a 5.000 piedi), i velivoli saranno inoltre equipaggiati con un sistema di autoprotezione integrato con l’avionica di bordo. Il velivolo sarà in grado di effettuare missioni lunghe sei ore e mezza a 200 miglia nautiche dalla base di partenza.

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